Questo studio approfondisce la politica militare condotta a fini difensivi dallo Stato Pontificio nell’ultimo ventennio della sua esistenza storica (1849-1870), avviata da monsignor de Mérode e dal generale Lamoricière e che trova nel generale Kanzler un esperto e deciso attuatore; e anche il dinamismo sociale della società pontificia, sebbene ormai alla vigilia della propria scomparsa dalla storia.
Ma il cuore del libro lo si riscontra nella descrizione degli ideali – che non si erra a definire di spirito “crociato” – che mossero giovani da ogni parte del mondo a venire a Roma per difendere la Chiesa e il suo papa-re sotto attacco; degli eventi politici e militari; degli aspetti di politica internazionale (il rapporto con Napoleone III e ovviamente con il Regno d’Italia) o interna (la politica del De Mérode e quella antitetica del cardinale Antonelli); dell’operato e dei reali sentimenti di Pio IX.
Si tratta insomma di una descrizione puntuale di tutto quanto venne fatto in quei due decenni nello Stato Pontificio per poter tentare di organizzare una almeno dignitosa resistenza militare alla sempre più certa invasione futura da parte sabauda e garibaldina, nella consapevolezza del doppiogiochismo del Bonaparte in Francia e della sempre più completa solitudine internazionale.